di Giorgio Cimbrico
Il muro oggi più minacciato venne abbattuto da Gunder Hagg nel ’42 a Goteborg: 13’58”2. Girata al femminile, la prestazione può esser nelle corde, nel ritmo, nelle gambe sottili come matite di Almaz Ayana, il peso leggerissimo che viene dalla provincia del Benishangul Gumuz, estremo occidente dell’Etiopia, una regione addossata al Sudan, a maggioranza musulmana. La zona è montagnosa, senza giungere alle quote dell’altopiano dove sono nati e cresciuti Haile Gebrselassie, Kenenisa Bekele e il clan Dibaba: Asosa, il capoluogo, è a 1570 metri sul livello del mare.
Dopo la corsa di Rabat, una specie di cronometro, Almaz ha in mano due dei cinque tempi più veloci di sempre: 14’14’32 l’anno scorso a Shanghai e 14’16”31 allo stadio Mohamed VI. Tirunesh Dibaba è tre secondi e un pugno di centesimi più veloce: 14’11”15 al Bislett nel 2008, nella gara che vide schierato il trio delle formidabili sorelle. Ejegayehu finì terza in 14’36”78 e una 17enne Genzebe settima in 15’02”41.
Proprio la bella e elegante Genzebe è stata costretta ad assaggiare le asprezze che Ayana sa imprimere alle cadenze: capita nella finale mondiale di Pechino, quando Dibaba III è lanciata verso un’accoppiata 1500-5000 riuscita ai Giochi Olimpici a Paavo Nurmi e Hicham el Guerrouj e ai Mondiali a Bernard Lagat. L’ambizione è frustrata da questa esile figuretta capace di finire in 14’26” (stimata come la performance più brillante offerta nel Nido d’Uccello in formato iridato) e soprattutto di offrire tre chilometri finali sotto gli 8’20”, una specie di record personale “volante”, più o meno come l’1’57” lanciato di Genzebe nei 1500.
Di fronte a quell’andatura che prende alla gola e sconvolge il battito cardiaco, Dibaba si arrende. Di Almaz non è amica,ma si congratula. Sa che una rivincita è già stata fissata, di lì a qualche giorno, sulla pista di Zurigo e su una distanza, i 3000, che l’ha vista assestare formidabili progressi al limite indoor sino a uno stordente 8’16”60. Ma le prende anche in quell’occasione: Almaz si libera di Genzebe con un crescendo che inizia alla campana e prosegue con definitiva demolizione. L’8’22”34 finale è a 12 centesimi dal record personale. Da nemesi della Genzebe, Almaz aveva cominciato a recitare nel 2014, ai Campionati Africani di Marrakech stroncandola con un progressivo senza pietà in un 5000 iniziato su ritmi lenti.
Almaz, 24 anni, ha iniziato come siepista: quinta ai Mondiali juniores di Moncton 2010 e record mondiale di categoria a Bruxelles, 9’22”51. Due anni dopo passa ai 5000 e per tre secondi scende sotto i 15’. I progressi diventano clamorosi: al meeting parigino del 2013, estirpa mezzo minuto abbondante (14’25”84) e ai Mondiali di Mosca è terza dietro Meseret Defar e Mercy Cherono.
Per preparare l’assalto al muro, un buon impresario è atteso da un compito non facile: assicurare ad Almaz un paio di battistrada che non l’abbandonino, come è capitato a Rabat, dopo un miglio. In ogni caso, in perfetta solitudine l’essenziale donnina è stata capace di doppiare i 3000 in 8’32” e di fornire un intermedio tra i 2000 e i 5000 in 8’36”. Non sarà facile, ma la barriera aspetta soltanto di essere valicata e Almaz è la prima indiziata. Appuntamento il 2 giugno al Golden Gala Pietro Mennea di Roma.
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GOLDEN GALA, TUTTI I MODI PER ESSERCI - La 36esima edizione del meeting della Capitale anche quest'anno sarà una grande serata. Ecco le speciali promozioni per non perdersi lo spettacolo dei big dell'atletica mondiale. E dal 29 maggio al 2 giugno c'è Runfest.
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Monte Mario Arrivi: 30,00 Euro - Ridotto under14: 15,00
Monte Mario Partenze: 20,00
Tribuna Tevere, Distinti Arrivi: 15,00
Curve e Distinti (esclusi i Distinti Arrivi): 5,00
In più, è attiva anche la biglietteria del Foro Italico, a Roma (viale delle Olimpiadi 61, ex Ostello: apertura dal lunedì al venerdì, 10:00-13:00, 14:00-17:00).
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