Quando si torna a parlare dei due record del mondo che Hicham El Guerrouj ha saputo offrire al pubblico dell’Olimpico, più che di Golden Moments del Golden Gala è meglio parlare in termini legati al metallo più prezioso e resistente - Platinum Moments – o affidarsi, come diceva il Bardo, alla materia di cui sono fatti sogni: Dream Moments. Tutto questo ebbe il suo alfa il 14 luglio 1998 e il suo omega il 7 luglio 1999 e sul giudizio che investe i due record mondiali imbattuti pesa, oltre alla qualità assoluta, la calligrafia espressa dal marocchino. In brutale sintesi: in oltre trent’anni il meeting inventato da Primo Nebiolo ha lasciato tracce importanti. Queste sono profonde e indelebili come le orme dei primi uomini in grado di camminare in posizione eretta, scoperte in una valle dell’Africa Orientale.
Accanto al record dei 1500 è scritta una di quelle date che appartengono alla storia dell’umanità, il 14 luglio. Per di più, quel periodo era stato attraversato dalle parole e dalla musica guerresca della Marsigliese: due giorni prima, a St Denis, una Francia multietnica aveva ridicolizzato il Brasile e aveva conquistato la Coppa del Mondo di calcio. Due milioni sugli Champs Elysées, entusiasmo senza confini, nuvole nere sulla salute di Ronaldo: si trattava di staccarsi in fretta da questo clima sovraeccitato, far rotta verso Roma, tornare rapidamente su sentieri meno selvaggi e più amati, sostituire Zinedine Zidane con Hicham El Guerrouj: il Nordafrica come un giardino dell’Eden dello sport.
Hicham doveva ancora compiere 24 anni, nel ’97 aveva portato un sostanzioso attacco al record di Noureddine Morceli vincendo in 3’28”91 al Letzigrund ed era entrato tra i cavalieri del sogno, tra gli sconfitti invitti una stagione prima, quando era capitombolato sulla pista di Atlanta, lasciando via libera a Morceli e a Fermin Cacho. Chi l’ammirava, chi aveva imparato a amarlo, non aveva dubbi: era lui a meritare quel titolo, quella medaglia d’oro che, in forza di una singolare nemesi, gli avrebbe opposto una fiera resistenza.
A Roma l’assalto venne preparato con cura da Gigi D’Onofrio, ostacolista pontino con il gusto della regia attenta e della formazione di cast che lasciano il segno: a ricoprire il ruolo di scanditori di ritmo vennero chiamati Robert Kibet, una sicurezza, e un promettente 19enne, Noah Ngeny. Le lepri kenyane - prima Robert, poi Noah – garantirono il ritmo necessario per assestare una scossa al 3’27”37 nizzardo di Morceli: 53”6 ai 400, 1’50”5 agli 800 e un formidabile 2’18”5 al chilometro. El Guerrouj mise il volto avanti ai 1200, passati in 2’48”4, coperse gli ultimi 300 in 39”66 (e l’ultimo giro in 53”5) senza che mai lo sforzo calasse una patina di grigiore sulla bellezza della corsa. “Rotondo come lui, nessuno” ricorda D’Onofrio e ancora avverte un brivido di commozione.
Una passeggera panne del cronometraggio impedì venisse colto non tanto il record – quello era chiaro, nitido – ma la sua precisa entità. La cosa fu di breve durata: il 3’26”00 diventò presto realtà, Morcelli venne cancellato per 1”37 e la prima parte del derby del Maghreb diede Marocco-Algeria 1-0. Quel record è stato avvicinato solo da El Guerrouj (3’26”12 tre anni dopo a Bruxelles, trascinando Bernard Lagat a 3’26”34) e ha subito una parziale minaccia l’anno scorso a Montecarlo: 3’27”72 di Asbel Kiprop che assomiglierà anche a Pippo, l’amico di Topolino, ma sa essere terribilmente efficace.
Cinquantuno settimane dopo El Guerrouj aveva deciso che lo stesso stadio, lo stesso meeting erano l’occasione giusta per stringere i due scettri: dopo il miglio metrico, quello classico, misurato con il sistema imperiale. Ebbe ancora Kibet e un altro serio professionista del ritmo, William Tanui. A Ngeny, che era cresciuto, toccò la parte del primo contendente. Il passaggio alle 880 yards in 1’51”58, garantito da Kibet, trasmise i primi femiti. Poi il metronomo passò nelle gambe di Tanui che portò al chilometro in 2’18”8. Hicham sbucò ai tre quarti, in qualcosa meno di 2’48”. Ngeny lo seguiva come un’ombra. Ai 1500, 3’28”21 contro 3’28”6, a palmi quattro decimi che il kenyano ridusse a 27 centesimi in 109 indimenticabili metri finali che El Guerrouj bruciò in 15” e il kenyano in 14”8. Il 3’43”13 migliorava di 1”27 il record di Morceli e il 3’43”40 di Ngeny è ancora il secondo risultato di sempre. il pio e magnifico Hicham avrebbe scelto ancora il Golden Gala per una rincorsa a se stesso: capitò nel 2001 e quel 3’44”95 è il sesto tempo della storia. Quattro sono suoi. Per i Platinum Moments è tutto. I Golden Moments sono dietro l’angolo, in arrivo.
BIGLIETTI - Prosegue la corsa ai biglietti per il Golden Gala "Pietro Mennea" che possono essere acquistati nei punti vendita di TicketOne, Ticketing partner del Golden Gala 2014, e sul sito della compagnia, all’indirizzo <link http: www.ticketone.it>www.ticketone.it (nella sezione sport, o cercando Golden Gala nel motore di ricerca interno al sito). Questi i prezzi dell’edizione 2014 (al netto dei diritti di prevendita): Monte Mario Arrivi: 40,00 Euro; Monte Mario Partenze: 20,00; Tribuna Tevere, Distinti Arrivi: 15,00; Curve e Distinti (esclusi i Distinti Arrivi): 5,00. In più, è attiva anche la biglietteria del Foro Italico, a Roma (viale delle Olimpiadi 61, ex Ostello: apertura dal lunedì al venerdì, 10:00-13:00, 14:00-17:00).
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APP - Quest'anno seguire l'avvincente spettacolo della IAAF Diamond League, compreso il Golden Gala “Pietro Mennea” del 5 giugno a Roma, sarà un’esperienza ancora più interattiva e coinvolgente. E’ stata, infatti, lanciata un'apposita "App" per iPhone e smartphone Android disponibile via AppStore (nome: Diamond Lge - <link https: itunes.apple.com us app diamond-lge>LINK) e Google Play (nome: Diamond League - <link https: play.google.com store apps>LINK). L'applicazione - sviluppata da OMEGA, cronometrista ufficiale della IAAF Diamond League - avrà varie interessanti funzionalità, in primis quelle di accedere a programma orario, risultati live, notizie, foto e highlights video di ciascuno dei 14 meeting che compongono il circuito. Senza dimenticare la possibilità di monitorare le classifiche delle singole Diamond Race nel corso di tutta l'edizione 2014 che culminerà con le finali di Zurigo (28 agosto) e Bruxelles (5 settembre).
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26 Maggio, 2014