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Il 6 giugno al Golden Gala un cast di sprinter fenomenali, nel quale può esaltarsi l'azzurro Filippo Tortu. Ecco tutti i protagonisti
Rome

I 200 metri di Roma: Lyles, Norman, Guliyev e…

Il mezzo giro di pista al Golden Gala Pietro Mennea di Roma è la gara che potrebbe tenere più incollato il pubblico dell’Olimpico e quello davanti alla tv, il piatto più succulento in un menù da ingordi di atletica. Giovedì 6 giugno, alle 21.25, osservati speciali sono gli statunitensi Noah Lyles (19.65) e Michael Norman (19.84), ma anche il turco campione mondiale ed europeo Ramil Guliyev (19.76). In chiave azzurra l’attesa è tutta per il primatista italiano dei 100 metri Filippo Tortu (Fiamme Gialle) fresco di 9.97 ventoso a Rieti, 20.34 di personale nei 200 che risale a due anni fa. Completano un cast stellare il bronzo mondiale Jereem Richards, il britannico vicecampione europeo Nethaneel Mitchell-Blake, l’ecuadoriano Alex Quinonez, il colombiano Bernardo Baloyes e, dopo il forfait dello svizzero Alex Wilson, l’irlandese Leon Reid. Uno per uno, ecco tutti i protagonisti.

di Giorgio Cimbrico

Noah Lyles. Quattro volte sotto i 19.70 l’anno scorso, con un vertice a 19.65 (solo Usain Bolt è stato capace di un poker del genere), ottavo di sempre al fianco di Wallace Spearmon, il velocista nato a Gainesville, Florida, il 18 luglio 1997, ha incontrato Filippo Tortu ai Mondiali under 20 di Bydgoszcz di tre anni fa nella finale dei 100, spuntandola per 10.17 a 10.24. Quest’anno non ha ancora corso i 200 ma è sceso a 9.86 sui 100 (due centesimi di progresso sul 9.88 di Des Moines 2018) a Shanghai con formidabile seconda parte che l’ha portato ad agganciare e piegare sul traguardo Christian Coleman.

Ramil Guliyev. Nato azero, ora turco, 29 anni appena compiuti, è lo sprinter che si concede poche soste e che più si è avvicinato al record europeo, 19.72, di Pietro Mennea, entrato nel 40° anno: 19.76 per Guliyev conquistando il titolo europeo che ha unito alla corona mondiale di Londra 2017. Quest’anno 19.99 nel meeting di apertura della Diamond League a Doha.

Michael Norman. Californiano di San Diego con madre giapponese, 21 anni il 3 dicembre, è diventato campione mondiale under 20 dei 200 a Bydgoszcz 2016 in 20.17 migliorando il record dei Campionati: era il 20.28 di Andrew Howe nel 2004 a Grosseto. Esploso nei 400 (43.61 un anno fa a Eugene, 43.45, quarto di sempre, a Torrance quest’anno), ha debuttato tra i professionisti con 19.84 al meeting di Parigi 2018, tempo eguagliato quest’anno a Osaka, terzo di stagione dopo il nigeriano Divine Oduduru 19.76 e l’americano Kenny Bednarek 19.82.

Filippo Tortu. Prossimo ai 21 anni – il giorno è il 15 giugno – ha un record di 20.34 che risale al Golden Gala di due anni fa, quarto alle spalle di Andre de Grasse 20.01, Christophe Lemaitre 20.29 e Ameer Webb 20.33. Per il momento una vita in rettilineo: secondo ai Mondiali under 20 a 18 anni, campione europeo junior nel 2017, primo e unico italiano a scendere sotto i 10 secondi (9.99 il 22 giugno dell’anno scorso a Madrid), quinto in 10.08 nella più veloce finale degli Europei, 9.97 con vento a 2,4 a Rieti il 24 maggio.  

Jereem Richards. Ennesimo prodotto di Trinidad e Tobago, 25 anni, ha un record di 19.97 che risale al 2017, la stagione che l’ha visto finire al terzo posto ai Mondiali di Londra, a un millesimo da Wayde van Niekerk. In quell’occasione vinse il titolo con la 4×400, un successo riproposto poche settimane fa alle World Relays di Yokohama. Campione del Commonwealth dei 200 un anno fa a Gold Coast, quest’anno 20.21 a Doha.

Alex Quinonez. Ecuadoriano come Richard Carapaz, fresco vincitore del Giro d’Italia, prossimo ai trent’anni, settimo ai Giochi di Londra 2012 dopo aver portato il personale a 20.28, è sceso l’anno scorso a 19.93 sfruttando l’altitudine, 2560 s.l.m. della boliviana Cochabamba. Quest’anno 20.19, secondo a Doha alle spalle di Guliyev.

Bernardo Baloyes. Venticinquenne colombiano ha portato il record nazionale a 20.00 la scorsa estate a Barranquilla. Quest’anno, 20.08 a Braganca Paulista.

Nethaneel Mitchell-Blake. Campione mondiale e europeo con la 4×100, 25 anni, è il secondo britannico, dopo Adam Gemili, ad aver infranto la barriera dei 10 secondi (9.99) e dei 20 secondi. Il vertice a Tuscaloosa, Alabama, il 14 maggio 2016 con 19.95. Secondo, in 20.04, agli Europei di Berlino.